Yom HaAtzmaut negli occhi di un ebreo italiano

47641514702_2202a8767b_b
L'articolo è stato pubblicato anche in inglese nella sezione Blogs del Times of Israel per la campagna Theodor & I della European Union of Jewish Students
Yom HaAtzmaut through the eyes of an Italian Jew

di Nathan Greppi

 

Nel dicembre 2008, pochi giorni dopo aver fatto il Bar Mitzvah a Gerusalemme, io e la mia famiglia ci siano ritrovati a doverci nascondere dai razzi lanciati da Hamas, nella casa dei miei nonni a Beer Sheva. Dato che in Europa quasi nessuno è più abituato a vivere in una zona di guerra, avevamo paura. Ma ciò che mi ha più ferito è stato quando, rientrati in Italia, ogni volta che andavo a scuola sentivo qualcuno dei miei compagni di classe accusare Israele di genocidio, pulizia etnica e colonialismo.

Crescendo in una piccola città del Nord Italia, alle elementari e al liceo ero l’unico ebreo nella mia classe, e il più delle volte l’unico in tutta la scuola. Per questo, e dato che mia madre è israeliana, la gente mi trattava in modi diversi: la maggior parte erano curiosi o sorpresi, dato che ero il primo ebreo che incontravano; altri erano disinteressati, forse perché a scuola c’erano altri ragazzi appartenenti a minoranze e figli di immigrati, e io ero semplicemente uno dei tanti. Tuttavia, in alcuni casi poteva succedere che studenti e insegnanti attaccassero Israele e gli israeliani, e dato che ero l’unico di origini israeliane attaccavano pure me per cose che non ho mai fatto.

Pur essendo cresciuto tra non ebrei, mi sono sempre sentito legato a Israele: grazie a mia madre, sono cresciuto parlando l’ebraico, guardando film israeliani e ascoltando musica israeliana, e ogni anno ci vado per andare a trovare i miei parenti. Israele è come una seconda casa per me, della quale ho molti ricordi felici. Israele è dove la mia famiglia è emigrata dall’Unione Sovietica, lasciandosi alle spalle una vita dura per trovare la libertà in un nuovo paese.

Pertanto, se qualcuno mi chiede che significato hanno per me Israele e il sionismo, a 75 anni dall’indipendenza dello Stato Ebraico, la mia risposta è: libertà. Per la mia famiglia, Israele ha rappresentano l’opportunità di vivere liberi dall’oppressione di un regime totalitario; di vivere liberi dalla paura dell’antisemitismo e della persecuzione; e, ultimo ma non meno importante, di vivere la loro identità ebraica come preferivano. Per questo, Israele è un sogno divenuto realtà.

 


UGEI

L’Unione Giovani Ebrei d’Italia coordina ed unisce le associazioni giovanili ebraiche ed i giovani ebrei che ad essa aderiscono.


Contattaci




HaTikwa

Organo ufficiale di stampa dell’UGEI è HaTikwa, giornale aperto al libero confronto delle idee nel rispetto di tutte le opinioni.


Contattaci



UGEI
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.