Tragedia del Mottarone, Hasbani (Comunità ebraica Milano): ”Lavoro eccezionale della Magistratura, presto la verità.”

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Continuano purtroppo a susseguirsi le notizie sulla tragedia legata al crollo della cabina della Funivia del Mottarone-Stresa, in cui hanno perso la vita 14 persone: 12 adulti e 2 bambini.

Tra le vittime una famiglia di origine israeliana: Amit Biran, la moglie Tal Pereg, il loro figlio Tom Biran di soli 2 anni e i nonni di Tal, Barbara Cohen Kionisky e Itshak Cohen. L’altro figlio di Tal e Amit, Eitan di soli 5 anni è l’unico sopravvissuto allo schianto, grazie alla forte stretta del padre che lo ha protetto dall’impatto con il terreno.

Il bambino, da giorni ricoverato all’Ospedale Regina Margherita di Torino in gravi condizioni, soltanto ieri è stato estubato e ha aperto gli occhi. Non è ancora pienamente cosciente, tantomeno consapevole di quanto accaduto al resto della sua famiglia, ma grazie alle incessanti cure dei medici, si sta lentamente avviando verso la ripresa.

Le salme dei genitori del piccolo Eitan, dei suoi bisnonni e del suo fratellino Tom, sono state riportate a Milano, dove si è svolta una cerimonia di commemorazione, organizzata dalla Comunità Ebraica di Milano, dall’Ambasciata Israeliana e dal Rabbinato in uno spazio messo a disposizione dalla Regione. Presenti anche la presidente UCEI Noemi Di Segni e una rappresentanza della Polizia di Stato.
Subito dopo le salme sono partite su un aereo diretto in Israele, dove riceveranno sepoltura.

“La cerimonia è stata molto commovente: ci siamo trovati davanti alle 5 bare, in particolare alla bara bianca del piccolo Tom. Una scena che nessuno spera di trovarsi mai davanti agli occhi”, racconta Milo Hasbani, presidente della Comunità Ebraica di Milano, “È stato un ultimo saluto che abbiamo voluto dare loro, prima che partissero per Israele.”
Il volo che trasporterà le salme è stato messo a disposizione dalla El-Al, perchè il nonno di Tal, Itshak, vi ha lavorato alla per più di 50 anni.

Tutte le comunità ebraiche italiane si sono immediatamente attivate, lanciando raccolte fondi per sostenere Eitan e aiutare i suoi nonni e zii, che da ora si prenderanno cura di lui, mostrando così la loro vicinanza e il loro supporto a questo bambino sopravvissuto.

A fare luce sulla vicenda la confessione di ieri mattina, dopo una lunga notte di interrogatori, di tre funzionari della Funivia, che erano a conoscenza di alcune anomalie all’interno del servizio: Luigi Nerini, proprietario della Ferrovie del Mottarone, il direttore dell’esercizio Enrico Perocchio e il capo servizio Gabriele Tadini.
Dalle indagini è infatti emerso che il sistema di emergenza dei freni era manomesso: nonostante ci fossero stati due precedenti interventi, il divaricatore che separa le ganasce dei freni che dovrebbero bloccare il cavo portante in caso di danneggiamento del cavo che traina la cabina non è stato rimosso per evitare un ulteriore chiusura dell’impianto, tralasciando così un problema apparentemente superficiale.

“Una tragedia che si sarebbe potuta evitare” commenta la sindaca di Stresa, Marcella Severino, che proprio questa mattina si è recata all’Ospedale Regina Margherita di Torino, insieme al Sindaco del Comune di Baveno, Alessandro Monti, per far visita al piccolo Eitan.

“La magistratura ha fatto un lavoro eccezionale, permettendoci di avere subito un risultato, senza portare avanti la questione per anni” dice ancora il Presidente Hasbani, “Speriamo che venga presto fuori la verità su come sono andate le cose e che possa servire per altri casi rimasti irrisolti.”

I tre funzionari interrogati dalla magistratura si trovano ora in stato di fermo nel carcere di Verbania.

Ulteriori controlli e sopralluoghi verranno fatti nei prossimi giorni sul luogo della tragedia, per verificare che altre parti dell’impianto non si siano staccate e per accertarsi che altri funzionari non fossero a conoscenza dei precedenti danni all’impianto.


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