Sport, unione ed ebraismo: al via la quarta edizione del torneo in memoria di Alisa Coen

di David Di Segni
Il torneo Memorial Alisa Coen è ormai un appuntamento fisso fra i giovani ebrei di Roma, che scandisce l’inizio di un periodo all’insegna dell’unione in pieno spirito comunitario. Dieci squadre, un campo rettangolare e un pallone, uno spazio di serenità e spensieratezza che si mischia a un’atmosfera competitiva dove prevale sempre e comunque il senso di gruppo e il piacere dello stare insieme. Senza dimenticare il motivo fondante del torneo, quello di ricordare e tenere alta la memoria di Alisa Coen, giovane ragazza della nostra comunità venuta a mancare qualche anno fa. Questo torneo, che giunge alla quarta edizione, quest’anno ha qualcosa di diverso e particolare. “Devolveremo parte del ricavato alla restaurazione di un Sefer, rotolo della Torah. Nella speranza che il merito di queste azioni possa elevare la Memoria di Alisa” ci spiega Ariel Di Porto, tra gli organizzatori dell’evento, che aggiunge:” Vogliamo creare uno spirito positivo capace di unire sport ed ebraismo. Questi valori sono il faro che orienta ogni nostra scelta. L’evento non è fine alle dinamiche calcistiche, ma ha come obiettivo principale quello di aumentare la Tzedakà e portare più persone possibili dentro e fuori il campo per creare nuove amicizie”. L’aria che si respira è quella dei giovani che vogliono stare assieme. Non importa se dentro il campo, con squadre che quest’anno indossano le divise delle nazionali, oppure fuori fra gli spalti a tifare. L’importante è condividere, legare nuovi rapporti. Il tutto nel costante ricordo di Alisa a cui va il pensiero di ciascuno. “La cosa più bella – conclude Ariel – è il sorriso delle persone che giocano e di quelle che vengono a vedere le partite, la commozione dei genitori di Alisa, Benedetto sia il suo ricordo”. Nelle edizioni passate la coppa del torneo, che chiude simbolicamente l’evento, è stata donata ai genitori della ragazza. Quest’anno si è voluto far ancor di più, elevare la sua Memoria con un Sefer Torah, che rappresenta il retaggio e il proseguimento generazionale di tutto il popolo di Israele. “Ogni anno è una grande emozione che ci commuove – hanno detto i genitori di Alisa ai numerosi presenti – Questa scelta è un grande Kavod, un onore. Essere Comunità è un valore aggiunto che va insegnato a tutti”. Dopo una lezione di Torah a cura di Federico Spizzichino, una band di giovani del progetto “Suoniamo insieme per Alisa”, nato con l’idea di dare continuità alla passione che Alisa nutriva per la musica, si è esibita inaugurando l’inizio di un torneo tanto atteso e voluto da tutti. E poi musica, sfilate delle squadre con le rispettive bandiere e fuochi d’artificio: il torneo ha inizio, ma la vittoria più grande rimarrà sempre quella di aver unito ancora il popolo ebraico.
