La Parashà della settimana: Vaerà

di Ruben Caivano
Vaerà è conosciuta come la Parashà delle piaghe: qui infatti ne vengono descritte sette.
Si apre con H. che parlò a Moshé ordinandogli di recarsi presso il Faraone per chiedere di liberare il popolo ebraico dalla schiavitù e lasciarlo partire verso la terra di Israele e, nel caso in cui avesse rifiutato le richieste, Moshé avrebbe dovuto mandare le piaghe sulla terra d’Egitto. Per far si che le piaghe si realizzassero aveva però bisogno del suo bastone. I maestri spiegano che bastone può essere detto, in ebraico, in tre modi differenti: ”makkel”, ”matté” e ”shevet”. Queste tre parole si trovano in diversi punti della Torah, ma hanno lo stesso significato. ”Makkel” deriva dalla parola ”keillà”, comunità. La parola ”shevet” in ebraico oltre ad indicare il bastone significa tribù; ed infine la parola ”matté”, che indica un gruppo di persone. Quindi le tre parole che la Torah utilizza per alludere al bastone sono le stesse che vengono utilizzate per definire un insieme di persone. Quando Moshé teneva in mano il suo bastone non gli serviva per realizzare una magia, ma per ricordare che tutto quello che accadrà sarà fatto per il popolo e non per sé stesso.
Così la Torah ci insegna che quando facciamo qualcosa di importante dobbiamo sempre pensare che non è per ottenere grandezza, ma semplicemente per la vita degli altri.
Shabbat Shalom!

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