Il caso Pissarro e le opere d’arte rubate agli ebrei dai nazisti

di Giorgia Calò
Una storia che ricorda la vicenda del ritratto di Adele Bloch-Bauer, il dipinto di Gustav Klimt, rubato alla famiglia dai nazisti e restituito decenni dopo alla nipote di Adele, Maria Altmann, dopo una lunga causa con il Governo austriaco. Parliamo del processo di restituzione delle opere d’arte trafugate agli ebrei dai nazisti nel 1943.
Dall’Austria ci spostiamo in Francia: il quadro in questione è La cueillette des pois (La raccolta di piselli) di Camille Pissarro. Dipinto nel 1887, faceva parte della collezione privata del commerciante ebreo Simon Bauer, appassionato d’arte e fiero possessore di ben 93 opere impressioniste.
Nell’ottobre 1943, la sua collezione fu sequestrata dal Governo di Vichy, e Bauer fu deportato nel campo di internamento di Drancy, da cui riuscì a fuggire grazie ad uno sciopero. Tuttavia, non è mai riuscito a riavere indietro tutti i dipinti della sua collezione.
La vicenda si riaprì nel gennaio 2017, quando il Musée Marmottan Monet di Parigi ospitò una mostra dedicata alla Pissarro; tra le opere esposte figurò proprio il quadro La cueillette des pois, prestato al Museo dai collezionisti americani Bruce e Robbi Toll, che lo avevano acquistato in un’asta per 800.000 dollari.
Alla mostra erano presenti anche i nipoti di Simon Bauer (morto nel 1947), che riconobbero il quadro e decisero di fare ricorso, appellandosi al Decreto del 21 aprile 1945 che dichiara nulli gli espropri commessi durante il periodo collaborazionista di Vichy.
Il dipinto è stato così sequestrato e ospitato al Musèe D’Orsay finché, mercoledì 1 luglio, la Corte di Cassazione francese ne ha stabilito la restituzione alla famiglia Bauer, riconoscendo comunque la buona fede dei precedenti possessori.
Una storia che sembra concludersi nel migliore dei modi, con la restituzione di una preziosa opera d’arte ai legittimi proprietari. Vi è questione che tuttavia rimane irrisolta: il risarcimento agli acquirenti del quadro, che ignoravano la sua vera provenienza. Bruce e Robbi Toll, infatti, sebbene fossero d’accordo che il dipinto tornasse ai suoi legittimi proprietari, hanno ritenuto ingiusto dover pagare per un crimine di guerra, e hanno perciò presentato una richiesta di risarcimento da parte dello Stato francese alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo.

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