HaTikwa: la nostra rivoluzione

Lettera di congedo dei Direttori uscenti Luca Spizzichino e Luca Clementi
Dopo quasi quattro anni di attività, lasciamo la conduzione di HaTikwa. Un’avventura iniziata quando eravamo ancora studenti universitari e conclusa dopo essere entrati a tutti gli effetti nel mondo del lavoro. Nel mezzo, la nostra rivoluzione. Quella di due amici con un’idea comune di giornalismo e con la volontà di cambiare la rotta di un giornale che in passato aveva tanto diviso senza mai imporsi come organo di informazione vero e proprio, per tutti.
Già dal 2020, in qualità di Caporedattori sotto la guida del Direttore David Zebuloni, con cui ci lega tuttora un rapporto di stima e affetto, abbiamo iniziato a tracciare la nostra rotta. Notizie in tempo reale, approfondimenti, interviste, rubriche e dirette social, ma anche grafiche, fotografie e videoreportage. Attendibilità e modernità. In una parola? Qualità.
Il giornale dei giovani ebrei d’Italia è così diventato la palestra per metterci in proprio e fare alla nostra maniera tutto ciò che avevamo imparato dalle rispettive esperienze lavorative. Avevamo una voglia di creare e crescere infinita: ci scrivevamo, andavamo a pranzo, uscivamo la sera, partivamo e tra i nostri discorsi c’era sempre HaTikwa.
Avevamo una voglia di creare e crescere infinita: ci scrivevamo, andavamo a pranzo, uscivamo la sera, partivamo e tra i nostri discorsi c’era sempre HaTikwa.
Ma non bastava. Popolato dalla diversità giovanili ebraiche cittadine, il giornale doveva ritrovare integrità e diventare un elemento di coesione e identità. L’obiettivo era di ridurre la divisione al suo interno, dando ad ognuno la possibilità di esprimersi liberamente e di assumersi la responsabilità delle proprie parole. Questo perché, da Statuto UGEI, HaTikwa è un “giornale aperto al libero confronto delle idee” e tutti gli iscritti alle comunità italiane dai 18 ai 35 possono scriverci. Da qui nasce l’idea degli “articoli di opinione”, che permettono a chi scrive di assumersi l’esclusiva paternità del contenuto senza che questo sia riconducibile alla linea editoriale della Redazione.
Nel frattempo, siamo riusciti a dare continuità al nostro lavoro. Abbiamo prodotto “Ebrei che hanno fatto la Storia”, il primo podcast ebraico italiano di sempre, dedicato ai tanti ebrei che hanno fatto la differenza nei rispettivi ambiti di competenza. Poi, nel 2021, siamo diventati assieme Direttori – come prima siamo diventati assieme giornalisti – e immediatamente si è parata davanti a noi la difficile sfida del conflitto israelo-palestinese. Supportati da un team attivo e voglioso, lo abbiamo raccontato con l’obiettivo di focalizzarci sui fatti per fornire sempre una prospettiva bilanciata. Ci scrivevamo a qualsiasi ora del giorno e della notte, guardavamo trasmissioni tv, siti, quotidiani, riviste, telegiornali e nel frattempo tentavamo di sopravvivere alla quotidianità, inevitabilmente influenzata dal Covid.
La Memoria è stata la nostra battaglia quotidiana. Non solo della Shoah, da cui sono nati grandi progetti come “Memoria a più voci”, in collaborazione con l’UCRI e l’Università di Roma “La Sapienza” e con HaTikwa Media Partner, ma anche quella degli eventi che hanno segnato l’ebraismo italiano. Su iniziativa di David Di Segni, divenuto Caporedattore, ci siamo cimentati nella realizzazione di “Non voglio morire”, il nostro primo documentario, con cui abbiamo ricostruito attraverso interviste e immagini i tragici eventi dell’attentato terroristico palestinese alla Sinagoga di Roma del 9 ottobre 1982. Un progetto ambizioso, che ancora oggi guardiamo con grande orgoglio.
Nel 2023 abbiamo deciso di innovarci e cambiare look, aprendo il profilo Instagram del giornale e inaugurandolo con il nuovo logo. Uno dei nostri lasciti più grandi, presentato anche su carta stampata con il Magazine “Rinnovarsi per Crescere”, arrivato dopo due riviste esclusivamente digitali, una dedicata al Giorno della Memoria e l’altra ai 73 anni dello Stato d’Israele.
Ora lasciamo il testimone. Lo facciamo ringraziando l’Unione dei Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) e tutti i membri della Redazione per l’instancabile attivismo profuso, ma anche per essere diventati parte della nostra famiglia. Non smetteremo di esserci, saremo ancora tra le fila di chi c’è e di chi fa.
Ad HaTikwa auguriamo di essere sempre il giornale di tutti i giovani ebrei, capace di coinvolgere, ascoltare, includere e aggregare. Ancora scioccati dall’aggressione che Hamas ha perpetrato contro Israele e dall’antisemitismo che torna pericolosamente in crescita, siamo consapevoli che la divisione è un qualcosa che gli ebrei non possono permettersi.
Come non è possibile restare in silenzio, aspettando che siano gli altri a combattere. Nei Pirkei’ Avot, Rabbi Hillel dice: “Se io non sono per me, chi è per me? Ma quando io sono per me stesso, che cosa sono io? E se non ora, quando?”. Ai giovani ebrei diciamo: siateci e coinvolgete gli altri ad esserci.
Luca Spizzichino, Direttore Editoriale uscente
Luca Clementi, Direttore Responsabile uscente

Organo ufficiale di stampa dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia. Fondato nel 1949, dal 2010 è una testata online e inserto mensile di Pagine Ebraiche.