HAAZMAUT – HaTikwa festeggia i 73 anni dello Stato d’Israele

HaAtzmaut - Copertina

Cari lettori, 

nella continuità che contraddistingue la nuova direzione, abbiamo voluto portare avanti un progetto a noi caro: quella di una rivista monotematica sulla linea di quello che è stato “Memoria” il 27 gennaio.

In occasione di Yom HaAzmaut abbiamo voluto dedicare un intero numero alla nostra amata Israele, cercando di presentarvi vari aspetti di questo Paese unico, arrivato al 73esimo anno dalla sua fondazione, avvenuta nel Museo di Tel Aviv il 5 Iyar 5708. 

Ovviamente ci soffermeremo soprattutto sull’anno appena passato, segnato dalla pandemia, che ha cambiato, e non poco, la vita di ognuno di noi. 

Un anno per Israele segnato dall’instabilità politica, con due elezioni in meno di un anno, ma anche dagli storici Accordi di Abramo, che aprono una nuova stagione di pace in una regione travagliata come il Medio Oriente. Per non parlare della straordinaria campagna vaccinale! Dopo una difficoltosa gestione dei lockdown, lo stato ebraico, grazie al suo sistema sanitario capillare, è finito sotto i riflettori del mondo intero per essere diventato il primo paese a vedere la luce in fondo al tunnel, riaprendo lentamente tutte le attività e dando ai cittadini israeliani una parvenza di ritorno alla normalità.

Quello che vogliamo presentarvi è un paese normale e allo stesso tempo unico che ha dimostrato di essere veramente una “luce tra le nazioni”, come i suoi padri fondatori si auspicavano. Lo Stato d’Israele è diventato un’eccellenza nei campi più disparati: dalla musica alla letteratura, passando per lo sport e per l’economia, senza dimenticarci della scienza, con università, centri di ricerca e ospedali ormai riconosciuti a livello globale.

È altrettanto doveroso parlare di coloro che lo hanno reso grande raccontando le loro storie, e l’abbiamo fatto con un progetto che ci inorgoglisce ogni giorno di più, “Ebrei che hanno fatto la Storia”, il primo podcast mai realizzato da una testata ebraica italiana, un unicum per così dire, un po’ come Israele. 

Il nostro giornale prende il nome proprio dall’inno dello Stato d’Israele, l’HaTikwa, che riassume in una parola sola sia la capacità innata che abbiamo noi giovani di sognare un futuro migliore, sia il legame inscindibile tra noi e lo stato ebraico: una seconda casa, un’assicurazione sulla vita per ogni ebreo del mondo, che ci garantisce un porto sicuro in una realtà dove l’antisemitismo non è scomparso, ma anzi è in crescita. 

Sta quindi alle nuove generazioni sperare in un futuro migliore, prendendo ispirazione proprio da Israele e dai suoi più illustri cittadini. 

Come disse Theodor Herzl: “Se lo vorrete, non sarà un sogno”. Solo se noi veramente vorremo cambiare le cose, quello che ora è un sogno, una speranza, allora diventerà una realtà. 

Yom HaAtzmaut sameach!

 

Luca Spizzichino, Direttore Editoriale 

Luca Clementi, Direttore Responsabile 

 


 

Per scaricare il nostro cartaceo in fromato PDF cliccate: HAAZMAUT – PDF

 


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