“Dry Bones”, la satira contro l’antisemitismo

HaTikwa, di Nathan Greppi
Chiunque si informi su Israele tramite i social, si sarà imbattuto almeno una volta nelle sue vignette. Ma non tutti sanno che le strisce di Dry Bones, e il loro autore Yaakov Kirschen, hanno una storia ben più lunga alle spalle.
Partiamo dall’autore: nato a Brooklin nel 1938 come Jerry Kirschen, secondo il suo sito da giovane ha iniziato a disegnare vignette per Mad Magazine, storica rivista di fumetti americana, e per Playboy. Negli anni ‘60 era fortemente schierato a sinistra, tanto da partecipare alle proteste contro la Guerra in Vietnam e a ottenere una carica nel Partito Democratico al Congresso di Chicago del 1968.
Nel 1971 decide di fare l’aliyah, e cambia il suo nome da “Jerry” a “Yaakov”. Nel 1973 inizia a pubblicare la serie di vignette Dry Bones sul quotidiano israeliano Jerusalem Post; il nome delle strisce si ispira a una visione del Profeta Ezechiele. Le vignette, che dal 2005 vengono pubblicate anche sul suo blog, trattano vari temi legati all’ebraismo e a Israele: dall’antisionismo al negazionismo, dalle festività alla quotidianità nel mondo ebraico. Il protagonista è spesso un alter ego dell’autore, ritratto come un uomo paffuto con i baffi, a volte in compagnia del suo cane. Dopo l’aliyah perde gradualmente il suo background sessantottino, tanto da ottenere più consenso da parte del pubblico conservatore.
Negli anni le sue strisce hanno ottenuto un vasto successo, tanto da essere riprese o citate da grandi testate internazionali come il New York Times, l’Associated Press e Forbes. Inoltre, in passato ha lavorato a un progetto di vignette pubblicate in Cina, mentre in Italia vengono spesso pubblicate su Informazione Corretta, sito specializzato su Israele e il mondo ebraico.
Nel 1993, Kirschen ha pubblicato il suo primo libro, Trees: The Green Testament, che racconta il rapporto tra gli ebrei e la Terra d’Israele. Come scrisse all’epoca il Wall Street Journal, Kirschen pubblicò quest’opera anche in risposta a Maus, celebre graphic novel di Art Spiegelman in cui gli ebrei vengono ritratti come topi e i nazisti come gatti; l’autore di Dry Bones sosteneva che Spiegelman ritraeva gli ebrei solo come deboli e senza radici, al che lui ha voluto rispondere con un’opera dove invece hanno radici salde nella loro terra, come gli alberi.

L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) è un’organizzazione ebraica italiana. Essa rappresenta tutti gli ebrei italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’organo ufficiale di stampa UGEI è HaTikwa: un giornale aperto al confronto di idee.